Giancarlo Palombini
Si è laureato in Filosofia nel 1979 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Perugia con una tesi etnomusicologica intitolata: Le ciaramelle dell’Alta Sabina. Ricerca etnomusicologica sullo strumento e sul suo repertorio, relatore Tullio Seppilli. È ricercatore per l’area L-ART/08 Etnomusicologia presso il Dipartimento di Filosofia, Scienze sociali, Umane e della Formazione alle cui attività scientifiche e didattiche collabora fin dal 1981. Tiene, presso per il Corso di laurea triennale di Beni e attività culturali e presso il Corso di laurea magistrale Scienze socio-antropologiche per l’integrazione e la sicurezza sociale l’insegnamento di Etnomusicologia e presso la Scuola di Specializzazione in Beni demoetnoantropologici, quello di Patrimoni sonori. Suoi terreni di ricerca sono la zona dell’Alta Sabina nella quale ha condotto approfondite ricerche su tutto il repertorio strumentale (ciaramelle) e sull’improvvisazione poetica in ottava rima diffusa tra i pastori o ex pastori transumanti della zona e l’Umbria dove ha attivamente collaborato alle inchieste etnomusicologiche condotte dal predetto Dipartimento in forma autonoma o nel quadro di campagne di schedatura dei beni culturali coordinate dalla Regione dell’Umbria e dalla Soprintendenza per i beni ambientali, architettonici, artistici e storici e dalla Provincia di Perugia. È responsabile, presso lo stesso Dipartimento del Laboratorio audiovisuale nel quale confluiscono tutti i materiali sonori e visivi registrati nelle campagne di cui sopra. Ha messo a punto, insieme a Tullio Seppilli, una “Scheda di rilevazione/catalogazione etnomusicologica” e sulla base di questa Scheda ha effettuato la catalogazione delle registrazioni etnomusicologiche storiche delle campagne di rilevazione del 1954 (n. 24/R), 1956 (n. 33), 1958 (n. 37) che l’Istituto di etnologia promosse insieme alla RAI-Radiotelevisione Italiana e al Centro nazionale di studi della musica popolare (ora Archivi etnomusicologici) dell’Accademia di Santa Cecilia. Ha fatto parte parte del gruppo di lavoro promosso dall’ ICCD che ha messo a punto la scheda di catalogazione BDI: Beni Demoetnoantropologici Immateriali, adottata dal predetto Istituto. È stato nel 2003 consulente per la catalogazione etnomusicologica con scheda ministeriale BDI per il progetto “La figura femminile nella tradizione agro-pastorale abruzzese”, presso il Dipartimento di Storia e critica della politica dell’Università degli Studi di Teramo. È stato socio della Società Italiana di Etnomusicologia dal 1979 fino alla data della sua estinzione partecipando ai gruppi di lavoro sulla Musica liturgica di tradizione orale, di organologia popolare e al gruppo “etnomusicologia e computer” di cui è stato anche coordinatore.